Il cantiere renderà disponibile l'intero Complesso della Carità per l'esposizione permanente di arte veneta più importante del mondo, oggi sistemata ai due piani superiori. Il piano terreno è stato, infatti, utilizzato dal 1807 al 2003 dall'Accademia di Belle Arti che ha ormai trasferito i suoi corsi nelle più ampie e moderne strutture dell'ex Ospedale degli Incurabili, alle Zattere.

Il restauro - finanziato coi proventi del gioco del lotto - interesserà anche il Convento dei Canonici Lateranensi, costruito da Andrea Palladio fra il 1551 e il 1560 e la quattrocentesca Chiesa della Carità, dotata di un ingresso indipendente per consentire l'accesso alla sala dedicata a mostre temporanee e convegni. Obiettivo del progetto è dotare la pinacoteca di spazi, strutture e servizi adeguati. In tutto circa 12 mila metri quadrati, 6 mila in più rispetto all'estensione attuale. L'83% della superficie sarà dedicata all'esposizione e porterà il numero di opere esibite dalle 400 di oggi ad almeno 650. Troveranno posto in sala autori ed opere mai esposte: tra queste, i capolavori di Cima da Conegliano, Carpaccio, Tintoretto, Tiziano, Bonifacio Veronese e Paolo Caliari detto il Veronese, Iacopo Bassano, Giambattista Pittoni, Sebastiano Ricci e Giandomenico Tiepolo. Troveranno posto nel nuovo percorso anche una caffetteria affacciata sul cortile palladiano - dove prospetta la splendida facciata realizzata da Andrea Palladio nel 1561-1563, finora sottratta al pubblico godimento - e un nuovo bookshop nella sala di ingresso al piano terra, provvisto di ingresso separato dal museo, che andrà aggiungersi a quello attuale del primo piano. La progettazione, ultimata in 15 mesi dai soprintendenti Renata Codello (per la parte architettonica) e Giovanna Nepi Scirè (per l'allestimento museale), con la determinante collaborazione di Tobia Scarpa, è riuscita a conciliare il massimo rispetto del contesto storico e architettonico con la realizzazione di complessi sistemi impiantistici. Uno sforzo progettuale particolare e risorse pari al 7% dell'importo dei lavori sono state dedicate alla riduzione delle barriere architettoniche. La disponibilità di spazio permetterà, inoltre, di aprire un gabinetto fotografico e di separare il laboratorio di restauro della carta da quello dei dipinti. Una sala di regia, dotata di strumentazioni tecnologiche avanzate, permetterà il controllo centralizzato dell'illuminazione, della temperatura e dei complessi sistemi di sicurezza in tutte le sale. Il cantiere delle Grandi Gallerie dell'Accademia - ha dichiarato il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giuliano Urbani - è il primo passo del Progetto Rinascimento dei Grandi Musei Italiani. Le maggiori istituzioni museali italiane verranno significativamente ampliate per potenziare l'offerta di arte e accrescere ulteriormente il turismo culturale. A questo cantiere seguiranno presto quelli degli Uffizi a Firenze, della Pinacoteca di Brera a Milano, del Museo Egizio a Torino e del polo museale romano". "Nei nuovi spazi della Galleria dell'Accademia - ha proseguito il Ministro Urbani - verranno esposte opere importantissime, capolavori ora visibili solo a pochi storici dell'arte perché conservate nei depositi. Verranno migliorati i servizi per i visitatori e i turisti, con un' accoglienza sempre più di livello per un pubblico sempre più attento ed esigente. Venezia, autentica vetrina culturale d'Italia, avrà un museo innovativo e moderno nella concezione e nell'allestimento. Grande meta del turismo internazionale, grazie al rinnovamento di una delle sue maggiori infrastrutture culturali, Venezia contribuirà in maniera decisiva ad accrescere il prestigio del nostro Paese nel mondo".