MUSEO DI PALAZZO GRIMANI
venerdì, 11 ottobre 2013, ore 17,30
Il soffitto Corner Spinelli di Giorgio Vasari e il progetto di ricostruzione
«Adì otto di aprile 1542» scrive Giorgio Vasari nelle Ricordanze «il Magnifico Messer Giovannj Cornaro Gentiluomo Venetjano mi alloga …. un palcho o soffitto di legniame a dipingere a oljo con nove quadri grandi». Si tratta naturalmente del soffitto cassettonato, poi divenuto celebre, per il palazzo Corner Spinelli sul Canal Grande per il quale l’artista viene pagato a partire dal 20 giugno 1542. I riquadri dipinti raffigurano, come ancora riporta lo stesso, cinque virtù: «in uno di mezzo la Carità … in quattro quadri la Fede, la Speranza e la Giustizia e la Pazienza…. e di più 4 quadri drentovi quatro putti né canti».
Il soffitto, in data incerta, viene smembrato e i nove comparti prendono la strada del mercato antiquariale, disperdendosi. La prima ricostruzione critica del complesso spetta allo Schulz (1961) che riesce ad identificare sei dei nove comparti: La Giustizia, La Pazienza e due Putti, in collezione Di Capua a Roma (dove erano giunti dalla quadreria veneziana dei Giovanelli) e La Speranza in collezione Weidenfeld a Londra. Considera invece come disperse La Giustizia, La Fede e gli altri due dei Putti.
Le tavole Di Capua vengono esposte nel 1981 alla mostra Da Tiziano a El Greco e, acquistate dallo Stato nel 1987, sono destinate alle Gallerie dell’Accademia. Un altro comparto del soffitto, raffigurante Putto con tabella, viene acquisito al medesimo museo nel 2002. Nello stesso anno la Soprintendenza veneziana ottiene in deposito, dalla Soprintendente per il PSAD per le province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Pavia, Sondrio e Varese, il comparto centrale, che di pertinenza della Pinacoteca di Brera, si trovava in deposito nel Museo di Storia Patria di Gallarate.
La Soprintendenza veneziana, dunque, è dal lontano 1987 che ha cominciato a riacquistare i comparti del soffitto, in relazione all’importanza che l’opera ha avuto nel contesto veneziano quale momento di aggiornamento sull’arte manierista tosco romana. Tuttavia, a partire dal 2002, dopo l’acquisizione di ulteriori due pannelli, il progetto è divenuto molto più ambizioso (e raggiungibile): la ricostruzione dell’insieme, destinandolo al Museo di Palazzo Grimani di Venezia; cornice perfetta per cronologia e per riferimenti al medesimo contesto culturale, storico e artistico.
L’acquisto de La Fede
Nel 2002 la tavola con La Fede viene messa all’asta presso Christie’s a Londra, con valutazione di 500.000,00-700.000,00 sterline. Non viene acquistata e così questo Ufficio tentò allora, ma senza esito, di assicurarne la proprietà allo Stato, mediante trattativa privata. La trattativa ripartì, su istanza della famiglia proprietaria, sul finire del 2011, alla cifra iniziale di 500.000 sterline. Nel dicembre 2011 il Ministero, Direzione Generale per la Valorizzazione, su proposta di questo Ufficio – che a sua volta metteva a disposizione la cifra di € 30.000.00 - stanziò per questo acquisto, la cifra di 168.000 €; si trattava della solida base per poter attivare la ricerca di fondi per la quale siamo stati presto affiancati dalla Fondazione Venetian Heritage.
L’acquisto si è concluso felicemente, alla cifra di 413.000,00 €, grazie alla fattiva collaborazione economica e organizzativa tra Stato, organi dello Stato, Fondazioni e forze produttive del territorio.
Oltre alla citata base economica messa a disposizione dall’Amministrazione, hanno contribuito economicamente alla felice conclusione di questo progetto:
Fondazione Venetian Heritage
Fondazione di Venezia
Comune di Venezia – Vela S.p.A.
The Venice in Peril Fund
MSC crociere
SAVE S.p.A
Consorzio Venezia Nuova
Fondazione Veneto Banca
e con il contributo tecnico logistico di Sattis/Arterìa, per il trasferimento in sicurezza dell’opera a Venezia.
L’intera operazione non sarebbe stata possibile senza l’appoggio logistico e organizzativo dell’Ambasciata e del Consolato d’Italia a Londra..
In occasione della presentazione dell’opera, venerdì 11 ottobre alle ore 17.30, è stato invitato il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, On. Massimo Bray.