25 marzo 2020
#DanteDì
Il Museo nazionale di Archeologia del mare di Caorle in occasione dell'iniziativa #DanteDì richiama la propria mission di trasmissione di contenuti culturali connessi al mare, ricordando l'eroe omerico Ulisse.
Il re di Itaca, artefice dell'inganno del cavallo, che portò alla distruzione di Troia, personifica nei versi di Dante l'insaziabile spinta dell'uomo verso l'ignoto attraverso il mare, a costo della perdita della vita. Dante lo rende immortale nei celebri versi del Canto XXVI della Divina Commedia, che raccontano il suo incontro con Ulisse nell'Inferno. Qui l'eroe è condannato alla pena eterna tra i fraudolenti, avvolto tra le fiamme insieme al compagno Diomede.
Ma i versi del poeta riscattano l'uomo nella "oration picciola" che convinse i suoi compagni ormai "vecchi e tardi" a seguirlo in una nuova folle impresa:
"considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguire virtute e canoscenza"
(DANTE, Inferno, Canto XXVI, 118-120).
Ad Ulisse è dedicata una mostra presso i complesso del San Domenico a Forlì, che vi invitiamo a conoscere per ora virtualmente. Il mito di Ulisse venne celebrato nella famosa grotta di Sperlonga, voluta dall'imperatore romano Tiberio nei primi decenni del I secolo d.C. per stupire i propri ospiti con un gruppo scultoreo straordinario che mostra l'accecamento di Polifemo da parte di Ulisse.