L’esposizione comprende un fondo numericamente ristretto ma prestigioso di ventiquattro disegni dal XVI al XVII secolo, alcuni dei quali di grande qualità e mai esposti al pubblico, realizzati da maestri quali Jan Gossaert o Rembrandt.
La catalogazione dei disegni, scientificamente selezionati da Maria Pietrogiovanna dell’Università di Padova, ha portato a nuove proposte attributive per diversi fogli inediti e poco conosciuti.
Il percorso espositivo si apre con una famosa prova di Jan Gossaert detto Mabuse, uno dei soli quattro disegni dell’artista sopravvissuti a testimonianza della sua attività durante il viaggio a Roma tra 1508 e 1509. Tra i disegni cinquecenteschi anche un raro foglio di un maestro dei Paesi Bassi settentrionali attribuito a Jacob Cornelisz Van Oostsanen e un disegno riferito al più tardo manierista olandese Jan Harmensz Muller. Lo scorcio del secolo è rappresentato da Paulus van Vianen. Al Seicento si riferiscono altri fogli che illustrano la scuola anversese: una derivazione da Rubens realizzata da Jacob Jordaens, un disegno di mano di Frans Snyders, illustre maestro specializzato in scene di caccia e di una primizia di Vincent Adriaenssen, noto per la sua più matura attività in Italia e Francia, ma esordiente nell’orbita del celebre maestro anversese.
Il côté olandese si distingue per la presenza di disegni realizzati dai pittori italianizzanti, ossia artisti che compivano l’irrinunciabile viaggio in Italia, come fece Bartolomeus Breenbergh, oppure erano colpiti dagli aspetti popolari e vernacoli delle vie della capitale come accadde a Pieter van de Laer detto Bamboccio.
La mostra, allestita nella sala centrale delle tre dedicate alla pittura d’oltralpe, offre l’occasione per riproporre temporaneamente alla visione sette piccoli dipinti del museo con scene di genere olandesi del XVII secolo, ricoverati nei depositi in attesa di una completa revisione dell’assetto espositivo dell’ambiente.
Le opere esposte alle pareti, recentemente riordinate secondo un percorso cronologico e tipologico, dispiegano una campionatura significativa dei due nuovi generi pittorici - quello del paesaggio e quello della scena con interni domestici - che si andarono affermando nel Seicento all’interno del collezionismo aristocratico e borghese, in concorrenza crescente con la tradizione italiana incentrata sulla pittura di storia e sulla tematica sacra.
Esposta in appendice alla mostra dei disegni è una piccola tavola fiamminga del primo Cinquecento con il Riposo durante la fuga in Egitto, il cui restauro (Erika Bianchini 2008; direzione lavori Claudia Cremonini) ha consentito di recuperare alla lettura una ricchezza straordinaria di dettagli naturalistici che fa da sfondo all’intima e delicata intonazione devozionale della scena.
mostra a cura di Annalisa Perissa Torrini
progetto dell’allestimento Annunziata Genchi
grafica Mauro Tarantino
illuminazione Riccardo Campion
realizzazione Cornici Trevisanello, Eugenio e Guido De Luigi s.n.c., Gruppofallani s.r.l., Spazio Legno s.n.c., Spazio Luce s.n.c.
restauri Loretta Salvador, Mara Guglielmi
documentazione fotografica Dino Zanella
Catalogo Electa
a cura di Mari Pietrogiovanna
Allegato | Dimensione |
---|---|
pieghevole-est-bassa-risoluzione.pdf | 156.79 KB |
pieghevole-int-bassa-risoluzione.pdf | 121.2 KB |