Data evento: 
21/11/2025 to 06/01/2026

 

VENETIAN HERITAGE PRESENTA IL RESTAURO DELLA PIETÀ DI GIOVANNI BELLINI IN MOSTRA ALLA GALLERIA GIORGIO FRANCHETTI ALLA CA’D’ORO IN DIALOGO CON MANTEGNA

Una mostra dossier prima della chiusura del museo per le fasi finali di restauro e riallestimento; il capolavoro restaurato proseguirà il suo itinerario espositivo alla Morgan Library & Museum di New York e Museo della Città di Rimini.

Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’d’Oro

Dal 21 novembre 2025 al 6 gennaio 2026

 

Un capolavoro del Rinascimento veneziano esposto per la prima volta negli spazi della Galleria Giorgio Franchetti alla Ca ’d’Oro: il dipinto Pietà (o Cristo morto sorretto da quattro angeli) di Giovanni Bellini (Venezia, 1430–1516), dalla sua sede naturale all’interno del Museo della Città di Rimini, torna a Venezia dopo l’ultima esposizione a Palazzo Ducale nel 1949 grazie a un importante restauro voluto e finanziato da Venetian Heritage, organizzazione internazionale non profit con sedi a Venezia e New York che da 26 anni sostiene iniziative culturali tramite restauri, mostre, pubblicazioni, conferenze, studi e ricerche, ai fini di far conoscere al mondo l’immenso patrimonio di arte veneta in Italia e nei territori anticamente parte della Serenissima. L’opera è oggetto di una mostra dossier aperta al pubblico dal 21 novembre 2025 al 6 gennaio 2026, curata da Toto Bergamo Rossi, direttore di Venetian Heritage, e Giovanni Sassu, già Direttore del Museo della Città di Rimini, Luigi Tonini.

Il restauro, a cura di CBC – Conservazione Beni Culturali, è stato portato a termine entro il laboratori interni di Ca’ d’Oro e si è configurato come un’accurata operazione di manutenzione e revisione estetica, volta a restituire leggibilità ed equilibrio cromatico alla Pietà, grazie soprattutto alla rimozione dello strato di vernice fortemente ingiallita, applicato durante un precedente intervento del 1969.

La tavola fu probabilmente commissionata da Rainerio di Lodovico Migliorati, raffinato umanista e consigliere della famiglia Malatesta. Destinata inizialmente alla cappella di famiglia nella chiesa di Sant’Antonio Abate di Rimini – oggi scomparsa – fu collocata, dopo la morte di Rainerio, nel vicino Tempio Malatestiano, per poi essere affidata, in una data compresa tra il 1805 e il 1851, al Comune di Rimini. Nel dipinto Bellini rinnova il tradizionale tema bizantino dell’Imago Pietatis, trasformandolo in un’immagine di intensa umanità e meditazione. Al centro della composizione domina il corpo nudo e senza vita di Cristo, rappresentato a mezza figura, con i segni della Passione – le ferite dei chiodi, la piaga del costato e la corona di spine sul capo. Attorno al corpo di Cristo, quattro angeli fanciulli partecipano alla scena, osservando i segni della sua sofferenza con espressioni di compassione.

L’allestimento della mostra a Ca’ d’Oro rende possibile un confronto ravvicinato tra Mantegna e Bellini: l’esposizione è infatti allestita all’ingresso del primo piano nobile del museo e i visitatori troveranno un ambiente oscurato nel quale la Pietà risalterà grazie a precisi puntamenti illuminotecnici, e alla sua destra la cappella del Mantegna - appena restaurata - esprimerà al meglio la raffinata scenografia del suo invaso, amplificando la potenza espressiva del drammatico San Sebastiano.

L’esposizione è promossa da Venetian Heritage, Direzione regionale Musei nazionali Veneto, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’d’Oro, Rimini Musei e The Morgan Library & Museum, New York. Quest’ultima istituzione sarà direttamente coinvolta nella promozione del lavoro di restauro: la Morgan Library ospiterà infatti, dal 15 gennaio al 19 aprile 2026 una tappa americana della mostra dossier nella quale la Pietà sarà in dialogo con i capolavori della collezione Morgan. Infine il dipinto tornerà al Museo della Città di Rimini per essere esposto insieme al San Sebastiano del Mantegna. L’occasione nasce dalla temporanea chiusura della Ca’ d’Oro per la fase finale dei lavori di ristrutturazione del museo finanziati da Venetian Heritage.

L'esposizione a più sedi, nel suo complesso, mira a ricostruire il contesto degli intensi scambi culturali che unirono centri come Venezia e l'area adriatica, contribuendo a rafforzare i loro rapporti artistici e stilistici in quell'epoca cruciale.

 

 

 

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