Data evento: 
17/04/2024 to 24/11/2024

RICK LOWE THE ARCH WITHIN THE ARC

Museo di Palazzo Grimani, Venezia

17 aprile – 24 novembre 2024

 

Il Museo di Palazzo Grimani, insieme alla Direzione regionale Musei Veneto di cui è parte, è lieto di presentare The Arch within the Arc, una mostra di nuovi dipinti di Rick Lowe nonché la sua prima personale in Italia. Ispirato dalla storia del Palazzo – raro esempio di architettura rinascimentale tosco-romana in città in cui antico e contemporaneo si uniscono – e dalle dinamiche urbane di Venezia, questo corpus di lavori nasce da un’analisi di Lowe sull'arco in architettura.

La mostra apre al pubblico il 17 aprile, in concomitanza con l’inizio della 60. Biennale Arte di Venezia.

 

Nelle vibranti tele di Lowe, realizzate con pittura acrilica e collage, dialogano motivi geometrici ed improvvisazione. L’artista si è ispirato alle sale di Palazzo Grimani e alla sua celebre Tribuna, elementi che hanno stimolato una riflessione sull’influsso visivo ed estetico dell’architettura antica e premoderna.

Ho iniziato ad esaminare la curva”, osserva l’artista, “che è rilevante per l’arco e per l’esistenza di ogni cosa nel tempo. Tutto ha un ciclo di vita e all'interno di ogni ciclo c'è una curva”.

 

Irradiandosi verso l'esterno con un moto circolare, la composizione delle opere emerge attraverso un processo di costruzione e decostruzione pittorica che evoca le infrastrutture, la mappatura e l'esperienza del muoversi in città e attraverso i suoi corsi d’acqua.

L’artista dispone le unità compositive rettangolari in reticoli lineari che si susseguono sulla tela, un rimando alle partite di domino che gioca con i membri delle comunità con cui collabora. Lowe si ispira alla natura cooperativa del gioco e agli schemi che esso genera, sottolineandone le corrispondenze visive con vedute aeree e mappe di città. I dipinti meditano sulle relazioni spaziali, temporali e sociali in linea con la ricerca di Lowe che si muove tra pratica civica ed espressione visiva.

 

Realizzato in toni caldi e brillanti, Untitled (2023) evoca la geometria di una cupola architettonica, con i suoi cerchi concentrici dominati da una simmetria radiale ravvivata da pennellate glifiche. Diplopia (2023), l'opera più grande della mostra, è composta da due tele unite che operano in parallelo per produrre il senso di "doppia visione" suggerito dal titolo. Composte da unità lineari in una tavolozza dominata dai toni del rosso e dell'arancione, con blocchi in altri colori primari e secondari, le forme embricate si sovrappongono per formare complessi schemi di curve che si sviluppano attraversano la superficie.

 

Per le opere di The Arch within the Arc, Lowe ha preso spunto dal passato e dal presente del tessuto urbano unico di Venezia. Senza rappresentare direttamente luoghi specifici, questi lavori, impregnati dello spirito della città e della sua peculiare cartografia, con le loro forme astratte riassumono le relazioni tra le strade, i canali e i ponti, evocando l'esperienza di perdersi in un territorio sconosciuto. I cerchi, gli ovali e gli archi suggeriscono inoltre il passaggio del tempo: dalle svolte che gli eventi tracciano nella vita di ognuno alla storia architettonica incarnata dagli edifici e dalle loro interrelazioni.

 

"Siamo orgogliosi di ospitare la prima mostra di Rick Lowe in Italia, specialmente perché le sue nuove opere sono direttamente ispirate al Palazzo, alla Tribuna, all'architettura del museo e alla struttura della città", afferma Valeria Finocchi, Direttrice del Museo di Palazzo Grimani. "Il Museo di Palazzo Grimani conferma ancora una volta il suo ruolo di protagonista nella produzione di mostre d'arte contemporanea che trovano relazione e ispirazione nel classicismo. In questo caso specifico, oltre al legame con il museo, c'è una connessione con la città e la sua struttura urbana unica. In questo modo, la mostra si estende oltre il museo e si riconnette con il tessuto di Venezia - un compito essenziale per noi che ci ha permesso negli ultimi anni di riconquistare una posizione di spicco in città e fuori."

 

Rick Lowe è nato nel 1961 nella zona rurale di Russel County, Alabama, e vive e lavora a Houston. Le sue opere sono presenti nelle collezioni di istituzioni come il Brooklyn Museum di New York, il Metropolitan Museum of Art di New York, il Whitney Museum of American Art di New York, l'Institute of Contemporary Art di Miami, l'High Museum of Art di Atlanta, il Nerman Museum of Contemporary Art di Overland Park, Kansas, la Menil Collection di Houston, il Museum of Fine Arts di Houston, la Tate di Londra e la UBS Art Collection. Tra le sue mostre personali figurano Art League Houston (2020–21), Notes on the Great Migration, Neubauer Collegium for Culture and Society, University of Chicago (2022–23) e Hic sunt dracones (Here Lay Dragons) Mapping the Unknown, Benaki Museum / Pireos 138, Atene (2023). Ha inoltre partecipato a Documenta 14, Atene (2017). Tra i numerosi progetti artistici comunitari di Lowe ci sono Project Row Houses, Houston (1993–2018); Watts House Project, Los Angeles (1996–2012); Borough Project (con Suzanne Lacy e Mary Jane Jacob), Charleston, Carolina del Sud (2003); Small Business/Big Change, Anyang Public Art Program, Corea (2010); Trans.lation: Vickery Meadow, Dallas (2013); Victoria Square Project, Atene (2017–18); Greenwood Art Project, Tulsa, Oklahoma (2018–21); Black Wall Street Journey, Chicago (2021–). Nel 2013 il presidente Barack Obama ha nominato Lowe membro del National Council on the Arts, e nel 2014 è stato nominato MacArthur Fellow. Attualmente, Lowe è professore di pratica interdisciplinare presso l'Università di Houston Lowe e sarà Resident presso la American Academy in Rome nella stagione 2025-26.

 

Museo di Palazzo Grimani

Il Museo di Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa, che si colloca all’interno dei siti culturali afferenti alla Direzione regionale Musei Veneto, è una perla rinascimentale elogiata in passato da viaggiatori, turisti e diplomatici. Oggi, dopo un lungo restauro, si offre ai visitatori in tutta la sua bellezza, riccamente decorato con stucchi e affreschi da artisti come Giovanni da Udine, Francesco Salviati e Federico Zuccari. Il palazzo servì come magnifico sito per la sistemazione scenografica della collezione archeologica della famiglia, che fu poi donata alla Serenissima.

Il piano nobile del museo ospita l'allestimento permanente della Tribuna e della Sala del Doge, così come la serie di dipinti Archinto di Georg Baselitz, in prestito a lungo termine all'istituzione.

 

La Tribuna e la Sala del Doge sono state riallestite in occasione della mostra Domus Grimani – curata da Daniele Ferrara, direttore della Direzione regionale Musei Veneto e Toto Bergamo Rossi direttore di Venetian Heritage – per celebrare il ritorno della collezione di sculture classiche del patriarca Giovanni Grimani, che lasciò il palazzo nel 1594 dopo la sua morte per essere donata alla Repubblica di Venezia. Sviluppata in due capitoli, la mostra è iniziata nel 2019 con il ritorno delle statue nella Tribuna, la camera delle antichità di Giovanni. Nel 2021 è stata completata la seconda parte dell’esposizione con il riallestimento della Sala del Doge. Domus Grimani è il risultato di una collaborazione tra la Direzione Regionale per i Musei del Veneto e la Fondazione Venetian Heritage.

 

Nel 2021 il Museo ha ospitato Archinto, una mostra di opere inedite dell'artista tedesco Georg Baselitz curata da Mario Codognato, che includeva anche dodici dipinti realizzati espressamente per la Sala del Portego e collocati nelle cornici settecentesche a stucco dove fino alla fine del XIX secolo campeggiavano i ritratti della famiglia Grimani. Grazie a uno speciale accordo, queste opere sono attualmente in comodato a lungo termine al museo per concessione dell’artista.

 

Tra le grandi mostre d'arte contemporanea ospitate dal museo: PITTURA/PANORAMA Paintings by Helen Frankenthaler 1952–1992 (2019), Georg Baselitz. Archinto (2021-2022) e The Flaying of Marsyas di Mary Weatherford (2022).

 

Il programma artistico completo del Museo di Palazzo Grimani e la sua capacità di attrarre importanti partner internazionali testimoniano la sua rilevanza nella vita culturale della città, mentre il dialogo tra antico e contemporaneo si conferma, ancora una volta, un punto forte di questo luogo unico.

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+39 328 968 6390

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RICK LOWE THE ARCH WITHIN THE ARC

Museo di Palazzo Grimani, Venice

April 17 – November 24, 2024

 

 

Museo di Palazzo Grimani, together with the Veneto Regional Directorate for Museums of which it is a part, is pleased to present The Arch within the Arc, an exhibition of new paintings by Rick Lowe and his first solo show in Italy. Inspired by the historic architecture of the Palazzo – a rare example of Tuscan-Roman Renaissance architecture in Venice and a place where classical and contemporary art are uniquely united – and the urban dynamics of Venice, this body of work emerged from Lowe’s consideration of the arch in architecture. The exhibition opens on April 17, immediately prior to the commencement of the 60th Biennale di Venezia.

 

Composed with acrylic paint and paper collage on canvas, the vibrant works on view balance geometric motifs and improvisational techniques. Lowe was inspired by the Palazzo Grimani’s Tribuna and its other celebrated spaces, which prompted him to reflect on the visual influence of ancient and premodern architecture. “I started to consider the arc,” he notes, “which is relevant to the arch as well as the existence of all things in time. Everything has a life cycle and within every cycle is an arc.”

 

Radiating outward and turning in on themselves, these works were produced via a process of painterly construction and deconstruction that evokes infrastructure, mapping, and the experience of moving through the city and across its waters. Lowe arranges rectangular compositional units in meandering linear networks inspired by games of dominoes that he plays with individuals in the communities where he works. Lowe is inspired by the game’s collaborative nature and the patterns it generates, which have visual correspondences with aerial views and city maps. The paintings meditate on spatial, temporal, and social relationships, in keeping with the artist’s interest in linking civic practice and visual expression.

 

Realized in brilliant warm tones, Untitled (2023) evokes the geometry of an architectural dome, its concentric circles organized by a radial symmetry enlivened by glyphic brushstrokes. Diplopia (2023), the exhibition’s largest work, is composed across two conjoined canvases that operate in parallel to produce a sense of “double vision” suggested by its title. Made up of linear units in a palette dominated by shades of red and orange, with blocks in other primary and secondary colors, the imbricated shapes overlap to form complex patterns of arcs that sweep across its surface.

 

For the works in The Arch within the Arc, Lowe was inspired by the past and present of Venice’s unique metropolitan fabric. Without directly representing specific sites, these works are imbued with the spirit of the city and its unique cartography, their abstract shapes channeling relationships between its streets, canals, and bridges. They evoke the experience of getting lost in unfamiliar territory. Lowe’s circles, ovals, and arcs also suggest the passage of time, from the arcs of experience that chart individual lives to the architectural history embodied by buildings and their interrelationships.

 

"We are proud to host the first exhibition of Rick Lowe in Italy, especially because his new works are directly inspired by the Palazzo, the Tribuna, the architecture of the museum, and the structure of the city”, says Valeria Finocchi, Director of the Museo di Palazzo Grimani. “The Palazzo Grimani Museum once again confirms its role as a protagonist in the production of contemporary art exhibitions that find a relationship and inspiration in classicism. In this specific case, in addition to the connection with the museum, there is a relationship with the city and its unique urban structure. This way, the exhibition extends beyond the museum and reconnects with the fabric of the city—a task that is essential for us and has allowed us in recent years to regain a leading position both in Venice and beyond."

 

Rick Lowe was born in 1961 in rural Russell County, Alabama, and lives and works in Houston. Collections include the Brooklyn Museum, New York; Metropolitan Museum of Art, New York; Whitney Museum of American Art, New York; Institute of Contemporary Art, Miami; High Museum of Art, Atlanta; Nerman Museum of Contemporary Art, Overland Park, Kansas; Menil Collection, Houston; Museum of Fine Arts, Houston; Tate, London; and the UBS Art Collection. Solo exhibitions include Art League Houston (2020–21); Notes on the Great Migration, Neubauer Collegium for Culture and Society, University of Chicago (2022–23); and Hic sunt dracones (Here Lay Dragons) Mapping the Unknown, Benaki Museum / Pireos 138, Athens (2023). He also participated in Documenta 14, Athens (2017). Among Lowe’s numerous community art projects are Project Row Houses, Houston (1993–2018); Watts House Project, Los Angeles (1996–2012); Borough Project (with Suzanne Lacy and Mary Jane Jacob), Charleston, South Carolina (2003); Small Business/Big Change, Anyang Public Art Program, Korea (2010); Trans.lation: Vickery Meadow, Dallas (2013); Victoria Square Project, Athens (2017–18); Greenwood Art Project, Tulsa, Oklahoma (2018–21); and Black Wall Street Journey, Chicago (2021–). In 2013 President Barack Obama appointed Lowe to the National Council on the Arts, and in 2014 he was named a MacArthur Fellow. Lowe is currently a professorof interdisciplinary practice at the University of Houston and will be a Resident at the American Academy in Rome, 2025–26.

 

Museo di Palazzo Grimani

Museo di Palazzo Grimani in Santa Maria Formosa, within the cultural sites pertaining to the Veneto Regional Directorate for Museums, is a Renaissance pearl that in the past was praised by travelers, tourists, and diplomats. Today, after several years of restoration, it is open to visitors in all of its beauty, richly decorated with stucco and frescoes by the hands of artists including Giovanni da Udine, Francesco Salviati, and Federico Zuccari. The palace served as a magnificent site for the scenographic arrangement of the family’s archaeological collection, which was later donated to the Serenissima.

 

The piano nobile of the museum hosts the permanent set up of the Tribuna and Sala del Doge as well as the series of paintings Archinto by Georg Baselitz, on long term loan to the institution.

 

The Tribuna and the Sala del Doge have been rearranged on the occasion of the Domus Grimani exhibition – curated by Daniele Ferrara, director of the Veneto Regional Directorate for Museums and Toto Bergamo Rossi, director of Venetian Heritage – to celebrate the return of the collection of classical sculptures of patriarch Giovanni Grimani, which left the palace in 1594 after his death to be donated to the Republic of Venice. Developed in two chapters, the exhibition started in 2019 with the return of the statues in the Tribuna, Giovanni’s chamber of antiquities. In 2021 the second part of the exhibition, a rearrangement of the Room of the Doge, was completed. Domus Grimani is the result of a collaboration between the Veneto Regional Directorate for Museums and the Venetian Heritage Foundation.

 

In 2021 the Museum hosted Archinto, an exhibition of new and recent works by German artist Georg Baselitz, curated by Mario Codognato. The show also included twelve paintings made expressly for the Sala del

 

Portego, which hang in eighteenth-century stucco frames that, until the end of the nineteenth century, were occupied by portraits of members of the Grimani family. In a highly unusual commitment, these works will remain on long-term loan to the museum from the artist.

 

Among the great contemporary art shows hosted by the museum: PITTURA/PANORAMA. Paintings by Helen Frankenthaler 1952–1992 (2019), Georg Baselitz. Archinto (2021–2022) and Mary Weatherford’s The Flaying of Marsyas (2022).

 

The comprehensive artistic program of the Museo di Palazzo Grimani and its ability to attract important international partners testify to its importance within the cultural life of the city, while the dialogue between ancient and contemporary is, once again, a highlight of this unique place.

 

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Giovanni Sgrignuoli giovanni@gmspress.com

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