Il restauro - finanziato coi proventi del gioco del lotto - interesserà anche il Convento dei Canonici Lateranensi, costruito da Andrea Palladio fra il 1551 e il 1560 e la quattrocentesca Chiesa della Carità, dotata di un ingresso indipendente per consentire l'accesso alla sala dedicata a mostre temporanee e convegni. Obiettivo del progetto è dotare la pinacoteca di spazi, strutture e servizi adeguati. In tutto circa 12 mila metri quadrati, 6 mila in più rispetto all'estensione attuale. L'83% della superficie sarà dedicata all'esposizione e porterà il numero di opere esibite dalle 400 di oggi ad almeno 650. Troveranno posto in sala autori ed opere mai esposte: tra queste, i capolavori di Cima da Conegliano, Carpaccio, Tintoretto, Tiziano, Bonifacio Veronese e Paolo Caliari detto il Veronese, Iacopo Bassano, Giambattista Pittoni, Sebastiano Ricci e Giandomenico Tiepolo. Troveranno posto nel nuovo percorso anche una caffetteria affacciata sul cortile palladiano - dove prospetta la splendida facciata realizzata da Andrea Palladio nel 1561-1563, finora sottratta al pubblico godimento - e un nuovo bookshop nella sala di ingresso al piano terra, provvisto di ingresso separato dal museo, che andrà aggiungersi a quello attuale del primo piano. La progettazione, ultimata in 15 mesi dai soprintendenti Renata Codello (per la parte architettonica) e Giovanna Nepi Scirè (per l'allestimento museale), con la determinante collaborazione di Tobia Scarpa, è riuscita a conciliare il massimo rispetto del contesto storico e architettonico con la realizzazione di complessi sistemi impiantistici. Uno sforzo progettuale particolare e risorse pari al 7% dell'importo dei lavori sono state dedicate alla riduzione delle barriere architettoniche. La disponibilità di spazio permetterà, inoltre, di aprire un gabinetto fotografico e di separare il laboratorio di restauro della carta da quello dei dipinti. Una sala di regia, dotata di strumentazioni tecnologiche avanzate, permetterà il controllo centralizzato dell'illuminazione, della temperatura e dei complessi sistemi di sicurezza in tutte le sale. Il cantiere delle Grandi Gallerie dell'Accademia - ha dichiarato il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giuliano Urbani - è il primo passo del Progetto Rinascimento dei Grandi Musei Italiani. Le maggiori istituzioni museali italiane verranno significativamente ampliate per potenziare l'offerta di arte e accrescere ulteriormente il turismo culturale. A questo cantiere seguiranno presto quelli degli Uffizi a Firenze, della Pinacoteca di Brera a Milano, del Museo Egizio a Torino e del polo museale romano". "Nei nuovi spazi della Galleria dell'Accademia - ha proseguito il Ministro Urbani - verranno esposte opere importantissime, capolavori ora visibili solo a pochi storici dell'arte perché conservate nei depositi. Verranno migliorati i servizi per i visitatori e i turisti, con un' accoglienza sempre più di livello per un pubblico sempre più attento ed esigente. Venezia, autentica vetrina culturale d'Italia, avrà un museo innovativo e moderno nella concezione e nell'allestimento. Grande meta del turismo internazionale, grazie al rinnovamento di una delle sue maggiori infrastrutture culturali, Venezia contribuirà in maniera decisiva ad accrescere il prestigio del nostro Paese nel mondo".

Al via il cantiere delle Grandi Gallerie dell'Accademia.
Il cantiere renderà disponibile l'intero Complesso della Carità per l'esposizione permanente di arte veneta più importante del mondo, oggi sistemata ai due piani superiori. Il piano terreno è stato, infatti, utilizzato dal 1807 al 2003 dall'Accademia di Belle Arti che ha ormai trasferito i suoi corsi nelle più ampie e moderne strutture dell'ex Ospedale degli Incurabili, alle Zattere.